Secondo i dati dell’ISS, la Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE o GERD in inglese) ovverosia la risalita del contenuto dello stomaco nell’esofago, colpisce circa 1 persona su 3.
Una condizione estremamente comune, con sintomi quali rigurgito, bruciore retrosternale, tosse… che spesso vengono trascurati o vengono trattati in maniera inadeguata, aggravandosi negli anni.
Presso il Punto RAF di via Respighi e il Punto Raf di via S. Croce è attivo un Centro della Malattia da Reflusso Gastroesofageo, per la diagnosi e trattamento a 360° della patologia, con Referente il Prof. Emanuele Asti.
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Check-up allo stomaco in giornata
Cosa prevede il percorso
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1. QUESTIONARIO
La persona che sospetta reflusso gastroesofageo o che ha già una diagnosi, ma vuole inquadrare con esattezza la gravità della patologia può compilare un semplice test.
Compila il test
2. ELABORAZIONE DEI RISULTATI
Gli specialisti del Centro ricevono i dati inseriti che, con l’ausilio anche di specifici software, vanno a elaborare individuando la classe di rischio del soggetto.
3. COLLOQUIO CON IL MEDICO ED ESAMI DIAGNOSTICI
La persona viene contattata dai nostri medici per fissare un colloquio in cui discutere i risultati del questionario. Quindi verranno programmati tutti gli approfondimenti diagnostici che si dovessero rendere necessari come:
- Gastroscopia (tradizionale o transnasale, senza sedazione, con training autogeno, o in sedazione anche profonda, con assistenza anestesiologica). Introducendo un endoscopio dalla bocca o dal naso (nel caso della gastroscopia transnasale) vengono fornite immagini istantanee di esofago, stomaco e duodeno. Contestualmente è possibile prelevare, se necessario, campioni per biopsie.
- Tele pH-metria con capsula: questo esame è in grado di misurare il pH dell’esofago, quindi la presenza o meno di acidità al suo interno. Attraverso una piccola capsula monouso, che resta fissata a pressione negativa per circa 96 ore sulla parete dell’esofago, vengono trasmessi dati a un ricevitore wireless tenuto in tasca
- Manometria esofagea in alta risoluzione: attraverso un sottile sondino inserito dal naso nell’esofago, si va a misurare, in 10/15 minuti, la pressione all’interno dello stesso, quindi a valutare anche un’eventuale incontinenza o rilassamento della valvola di contenimento dello stomaco (cardias).
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4. TRATTAMENTO
In base agli esiti degli esami diagnostici, qualora necessario il gastroenterologo definisce con il paziente il percorso di cura più adatto, che potrà includere diverse opzioni terapeutiche:
- Terapia farmacologica: gestione della malattia attraverso farmaci specifici per controllarne i sintomi. (es. antiacidi, alginati, inibitori di pompa protonica, antagonisti dei recettori H2, procinetici etc.).
- Terapia endoscopica ambulatoriale: procedure minimamente invasive effettuate in ambulatorio chirurgico al fine di controllare la malattia, senza necessità di interventi chirurgici più invasivi.
- Terapia chirurgica: per i casi di reflusso più complessi o refrattari ad altre terapie, effettuiamo anche interventi in One Day Surgery. Tra le tecniche disponibili ricordiamo l’impianto di un anello di piccole sfere magnetiche (cosiddetto LINX), per migliorare la tenuta dello sfintere esofageo inferiore o la fundoplicatio, tramite cui il fondo dello stomaco viene avvolto attorno all’esofago per prevenire il reflusso. Ogni intervento, ad ogni modo, è scelto in base alle caratteristiche cliniche specifiche di ciascun paziente, con un approccio tailor made.
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5. FOLLOW UP
Presso il nostro Centro della Malattia da Reflusso Gastroesofageo è possibile, infine, effettuare controlli clinici a cadenza regolare, così da monitorare in modo costante il proprio stato di salute.
Un approccio a 360°
- Gastroenterologi, per una valutazione approfondita e un piano di trattamento personalizzato;
- Nutrizionisti, che elaborano una dieta su misura per aiutare a gestire i sintomi del reflusso in modo efficace;
- Psicologi, per un supporto nel controllo dello stress e abitudini quotidiane che possono influire sull’equilibrio psico-fisico;
- Fisioterapisti, con esercizi di ginnastica respiratoria per rafforzare la muscolatura diaframmatica nella zona del cardias, fornendo anche pratiche di mantenimento da svolgere a casa.
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